“Colui che controlla il respiro, controlla la mente. Colui che controlla la mente, controlla il respiro” Upanishad
Citando Swami Shivananda, il Prana, o soffio vitale, è la somma di tutte le energie contenute nell’Universo, ed il respiro è lo strumento più importante che abbiamo a disposizione per far in modo che esso scorra liberamente tra corpo, mente e spirito. Il respiro, nello Yoga, assume le sembianze di una “guida” per ogni movimento.
Nell’esecuzione delle Asanas, infatti, ad ogni inspirazione segue un movimento di apertura per entrare nella postura prestabilita, mentre, ad ogni espirazione, segue un movimento di uscita dalla postura, per poi proseguire con l’Asana successiva. L’inspirazione, Puraka, è associata alla felicità, alla luce, alla pienezza, al prendere dall’esterno per ricaricarci di energia. L’espirazione è associata all’abbandono, al buio, al vuoto, al soffio vitale che lascia il nostro corpo per ricongiungersi al Tutto. Respiro e movimento proseguono all’unisono in un flusso che libera il corpo dalle tensioni e la mente dal circolo vizioso dei pensieri.
Solitamente, preso dal ritmo incessante della quotidianità, la respirazione avviene in modo inconsapevole e automatico. Portando ad attenzione e consapevolezza all’atto respiratorio, se ne scoprirà l’enorme potere. I Rishi affermano che la vita è lunga in proporzione quanto è lungo un respiro. Attraverso una respirazione lenta, profonda, guidata ed attiva, riportiamo il sé individuale in connessione con il cosmo. Si entra in una dimensione di scambio di energia, in un moto perpetuo ed intenso, tra l’interno e l’esterno, tra la nostra coscienza e l’universo, fino alla totale espansione dell’essere.