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16/03/2017
VIRABHADRASANA | Posizione del Guerriero 1

Quello che questa asana evoca non è la guerra, principio anti yogico per eccellenza, ma è il "guerriero spirituale" che è dentro ognuno di noi e che combatte coraggiosamente con il nemico universale, l’auto-ignoranza (avidya), fonte ultima di tutte le nostre sofferenze. Stiamo parlando quindi del conflitto interiore, la battaglia per la scoperta della vera natura del proprio essere, la conquista dell’Infinito.

 

MITO:

Secondo la tradizione induista, un giorno Daksa celebrò un grande sacrificio, ma non invitò né suo marito Åšiva né sua figlia SatÄ«. Questa si sentì molto offesa per l’accaduto e si gettò nel fuoco perdendo la vita. Il padre, arrabbiato per la perdita della figlia, si strappò un capello e lo gettò nella polvere dando vita ad un potente eroe di nome VÄ«rabhadra.   

Questo guerriero si scagliò con tutto il suo esercito contro Daska decapitandola e vendicando così la morte della giovane ragazza. Virabhadrasana, la posizione del Guerriero 1 è dedicata al grande eroe creato da Åšiva, principe degli Dei, che lo trasse dai propri capelli, per giustiziare la moglie in difesa di sua figlia SatÄ«.

 

TECNICA:

Dalla posizione in piedi, Tadāsana, divaricare le gambe più dell’ampiezza delle proprie spalle

- sollevare le braccia sulla linea delle spalle

- ruotare il piede destro di 90° rispetto all’altro avendo cura che, tracciando una linea immaginaria sul pavimento, dal tallone del piede destro si arrivi all’arco plantare del piede sinistro

- accompagnare la rotazione del bacino chiudendo un pochino il piede sinistro verso destra. Porre attenzione alla base dell’alluce e al bordo esterno di questo piede in quanto devono essere ben premuti a terra per sostenere la posizione

- flettere il ginocchio destro, portando la tibia perpendicolare al piede e la coscia parallela alla terra. Aver cura di non portare il ginocchio destro oltre la punta del piede

-  sollevare le braccia tese sopra la testa portando i palmi a contatto

- le scapole devono essere basse , lontane dalle orecchie, vicine alle costole dorsali e discendenti verso i glutei; il bacino sempre rientrato, con le creste iliache retroverse

- mantenere fin quando il respiro resta calmo e la mente ferma in ascolto di questo ritmo

- ripetere sull’altra gamba con la stessa modalità.

 

BENEFICI:

Questa posizione rinforza le gambe, tonificando caviglie e ginocchia e riduce il grasso intorno ai fianchi. Apre il torace, alleggerendo le tensioni del dorso e delle spalle, cura la rigidità del collo. Praticata con costanza il respiro si prolunga e la forza si sviluppa.

Buona Pratica!

OM                                                                                                              

Danila B.