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26/02/2017
YOGAYUR WELLNESS | La pratica dei Bandha

Con il termine Bandha si intendono delle chiusure o contrazioni muscolari volontarie che hanno lo scopo di convogliare l’energia in un punto preciso del corpo per evitare che avvengano dispersioni. La pratica dei Bandha ci permette di aumentare la consapevolezza del nostro corpo e di utilizzare quindi al meglio la nostra energia interiore.

Grazie alla pratica dei 3 bandha principali, anche le asana più difficoltose diventano possibili:

1) La chiusura della radice, o Mulabandha, riguarda l’area attorno al pavimento pelvico e il basso addome. Si esegue contraendo la muscolatura che si trova nella zona pelvica, dove è ideologicamente collocato il nostro primo chakra, "Muladhara" (mula=radice e adhara=sostegno). L’attivazione e la pratica di questo bandha avvengono durante l’esecuzione delle asana, per mantenerle per tutta la durata della posizione o semplicemente per qualche respiro.

2) Uddiyana bandha, la chiusura del diaframma e delle costole, può essere eseguito stando in piedi o seduti. Nell’Uddiyana bandha viene mantenuta una lieve contrazione dei muscoli addominali durante tutte le fasi della respirazione (puraka, kumbhaka e rechaka). Per praticare l’esercizio in posizione seduta si assume padma-asana, con i palmi delle mani posate sulle ginocchia, che facilitano l’azione della gabbia toracica immobilizzando correttamente il collo e i muscoli delle spalle. Dopo aver assunto la corretta posizione, si inspira riempendo i polmoni per poi trattenere l’aria per qualche istante. Il diaframma, di conseguenza, si solleva e tutto l’addome è come risucchiato contro la spina dorsale, assumendo così un aspetto concavo. Con l’attivazione di questo bandha andiamo a stimolare il "Manipura Chakra" ovvero il nostro “generatore di energia”, il chakra che stimola le ghiandole endocrine surrenali ed il pancreas.

3) Jalandhara Bandha: chiusura del mento. Dopo esservi posizionati in una postura comoda, a gambe incrociate, con le mani in appoggio sulle ginocchia, inspirate profondamente, trattenete il respiro dentro, piegate il capo avanti e premete il mento fermamente contro il torace (particolarmente contro lo sterno). Jala significa “rete” o “reticolo di maglie”, Dhara vuol dire “trazione verso l’alto” o anche “porta superiore”. Jalandhara è molto importante durante gli esercizi di controllo del respiro, sia quando si trattiene l’aria dentro i polmoni che quando la si tiene fuori, ma è molto utile anche nelle meditazioni.